domenica 30 settembre 2007

La giornata dei record

Mi capita molto spesso, mentre corro, di pensare a quello che scriverò nel blog: ed è successo anche oggi. Volevo scrivere qualcosa del tipo: "Oggi ho battuto 2 record: il percorso più lungo e il tempo più lungo di corsa (di conseguenza); mi è mancato quello più importante, la velocità, ma oggi era importante correre molto ad un ritmo discreto....".
Alla fine, invece, ho battuto tutti e tre i record: ma andiamo con ordine.
Un piccolo ampliamento del solito percorso dei lunghi, aggiungendo una piccola parte e incrociando la strada due volte: alla fine è uscito questo percorso. 24,4 km, ben 3 km in più rispetto la mia distanza massima mai corsa.
Sono partito alle 15:45 circa con un discreto caldo, 21 gradi circa, senza orologio in quanto ancora non funzionante. Credevo sarebbe stato facile capire la velocità a cui stavo andando, ma non è stato così.
Fatica da subito a tenere un ritmo che credevo fosse intorno ai 5'20". Dopo 14-15 km, le ginocchia hanno cominciato a darmi fastidio. Il fastidio, poi, è diventato quasi male.
Ma ho continuato con quel ritmo, convinto di essere sotto i 5'30" al km e cercavo di aumentare, ma ci riuscivo solo per poco.
Alla partenza avevo fatto partire il cronometro del cellulare: facendo i conti, 24km con una media di 5' al km significava 2 ore di corsa, 12 minuti in più, invece, nel caso di una media di 5'30". Mi sarei accontentato anche di 2h15', ma non oltre. Mi rendevo conto della stanchezza, e se fossi stato così stanco per un tempo superiore alle 2h e 15, ci sarebbe stato qualcosa che non andava negli allenamenti.
Negli ultimi 2 chilometri ho cercato di allungare un po', ma le gambe non rispondevano, anzi, rispondevano dicendomi che stavano male.
Sono arrivato a casa, bo aperto velocemente il cancello e fermato il cronometro. Lo guardo e..... 1h59'01". Al momento non connetto, cammino un pochino e poi mi penso di guardare nuovamente il cronometro: 1h59'01": qualche secondo e mi rendo conto. Meno di 5' al km: impossibile.
Entro in casa, il computer ancora acceso da prima di partire, verifico il percorso: 24,4km. Accedo velocemente a "Google Documenti" dove memorizzo i tempi e calcolo le velocità: inserisco i dati e... 4'52" a chilometro. Capisco molte cose: capisco che sono uno stupido a pensare di saper regolare la mia velocità mentre corro, ma capisco anche che sono andato forte e tutta la stanchezza provata, ci stava tutta!!!
Cacchio, meno di 5 minuti a chilometro, un tempo che pensavo di ottenere sulla mezza non prima di novembre alla maratonina del Sile.
A questo punto sembra tutto finito per il verso giusto: ma solo in quel momento sono iniziati i guai. Spinto da una strana voglia, comincio a mangiare e bere di tutto, gatorade, acqua, biscotti, zucchero puro e poi altro. Finisco di sudare e vado in doccia, stanco ma felicissimo. In doccia non penso ad altro che al tempo ottenuto. Poi esco, rientra la mia famiglia che era uscita per una passeggiata, e mi metto a guardare l'arrivo dei mondiali di ciclismo. Mentre li guardiamo, mi figlio di 3 anni e mezzo si gira e mi chiede: com'è andata la corsa?
Mi sembra impossibile che me l'abbia chiesto, così gli chiedo di ripetere: "Com'è andata la corsa?". Quasi mi commuovo, gli sorrido e gli dico che è andata benissimo, sono stanco ma è andata benissimo. Ed è iniziata l'agonia. Prima stanchezza, poi sonno. Mi distendo un po' e arriva mal di stomaco, sudorazione, senso di vomito, a tratti mi sembrava di svenire. Mio figlio che si prende cura me :) ed io che non riesco a cenare. Poi mi sforzo di prendere un the caldo con il limone, che per fortuna mi libera e poi inizio a stare meglio.
Una giornata intensa, che mi ha aiutato a capire molte cose, sulla corsa e sul dopo corsa.

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